Parrot Anafi long term review

Drone e Radiocomando

Il Parrot Anafi è un drone pieghevole dalle dimensioni e peso estremamente ridotte. Dimensionalmente è molto simile ad un Mavic Air, anche se i bracci, incernierati a coppie su un unico asse, si allungano decisamente di più una volta aperto. Una via di mezzo tra i full size (es. Mavic pro) ed i nuovi 249g (Mavic Mini).

 MAvic 2 Pro, Parrot Anafi, Mavic Mini - Il Dronista
MAvic 2 Pro, Parrot Anafi, Mavic Mini – Il Dronista

La costruzione è raffinatissima, anche più dei competitor citati, i materiali scelti con cura e gli accoppiamenti sono perfetti. Probabilmente una volta chiuso non è altrettanto robusto rispetto ai cugini d’oriente perchè i bracci, una volta ripiegati, non aderiscono al corpo principale ma si accoppiano a formare una figura snella e allungata, come una bottiglia di Cocacola da 30cl (24,4 x 6,5 x 6,3 cm). Ma soprattutto è leggerissimo (320g vs 430 del Mavic Air), sembra veramente avere appreso la lezione fornita dalla natura dei volatili. Del resto anche bebop e bebop 2 avevano stupito per la leggerezza (ed i conseguenti tempi di volo).

Parrot Anafi – Il Dronista

La fotocamera è in 4k e presenta una caratteristica unica: la possibilità di inclinarsi anche verso l’alto di 90°, per una escursione totale quindi di ben 180°. I tempi di volo effettivi sono intorno ai 20 – 22 minuti, davvero un ottimo risultato. Le batterie si caricano tramite caricatore USB-C, comodissimo.

Parrot Anafi, Fotocamera 4k – Il Dronista

L’apertura avviene a farfalla, con i bracci che a coppie si allungano verso l’esterno. Ancora, manipolandolo stupisce l’estrema leggerezza, in rapporto alle dimensioni sembra certamente più leggero di un Mavic Mini. Un bel click che ci conforta circa l’avvenuta apertura, che per l’ultima parte avviene automaticamente. Il meccanismo è ben realizzato ed è praticamente impossibile partire senza rendersi conto di aver esteso del tutto i bracci. Una volta aperto somiglia in maniera incredibile ad una grossa farfalla, o magari un’ape. Le eliche sono molto piccole ed hanno la forma di una foglia, mentre i motori hanno un design di tipo aperto, al contrario dei competitor che hanno il rotore chiuso.

Parrot Anafi – Il Dronista

Prima di poter volare sarà necessario anche rimuovere il tappo dalla lente della fotocamera, altrimenti il gimbal andrà in errore. I bracci anteriori, più corti dei posteriori, si aprono con un angolo molto più significativo dei posteriori, in questo modo la figura proiettata dai quatto motori è un rettangolo regolare. Sotto la batteria c’è la slitta per la micro sd, che a noi non ha mai dato fastidio. L’usb sulla batteria è passante, è possibile leggere direttamente il contenuto della memoria attraverso il cavetto di ricarica. Due protuberanze proteggono il gimbal da impatti laterali, mentre il cavalletto è alto e robusto. Al di sotto del drone un misuratore di distanza ad infrasuoni, una telecamera ottica optical flow, per il posizionamento in aiuto al GPS e per l’RTH di precisione, e tre led di illuminazione.

Parrot Anafi, batteria e slitta micro sd – Il Dronista
Parrot Anafi, riuscirà a rigirarsi da solo? – Il Dronista

Radiocomando

Il radiocomando ha raccolto critiche un po’ ovunque, in particolare per l’ingombro, l’impossibilità di rimuovere gli stick e la poca stabilità dell’alloggio per il cellulare. Dal nostro punto di vista, anche se certamente il radiocomando non è snello quanto quello della DJI per esempio, è certamente più compatto di quello del Fimi X8 e non è particolarmente fastidioso da trasportare; inoltre, grazie all’app completa e ben fatta, è possibile in qualche caso farne del tutto a meno, pilotando il drone direttamente con il cellulare se ad esempio vogliamo scattare solo qualche selfie. Il telefono da solo gestisce perfettamente anche il follow-me. Le altre critiche mosse al radiocomando semplicemente non reggono.

Parrot Anafi, in primo piano il radiocomando chiuso – Il Dronista

La Radio ha un aspetto abbastanza tradizionale, sembra un po’ un controller per xbox. Ci è piaciuta molto l’antenna che sollevandosi accende la trasmittente e scopre l’alloggio per il cellulare e due tasti, quello di ritorno a casa e quello per il decollo & atterraggio. Le plastiche sono di ottima qualità, e nel panorama consumer la realizzazione è seconda solo a quella appunto DJI per la serie pro.

Parrot Anafi, radiocomando aperto ed acceso – Il Dronista

Una volta aperta (e quindi accesa) la radio sarà possibile inserire il telefonino e collegare il cavetto usb, finalmente di tipo C. Gli stick hanno una rigidità molto elevata, che ci è piaciuta. Bisogna fare un po’ la mano ai numerosi controlli presenti in zona triggers: il tasto per scattare foto o video, un primo slider per lo zoom, un tasto per resettare istantaneamente le impostazioni di pitch e zoom, e un secondo slider per il pitch della camera.

Parrot Anafi, radiocomando, comandi sul dorso – Il Dronista


Buona l’autonomia della radio, che consente circa 1h di controllo e comunque resta caricabile on-the-go con un battery pack usb-c.
Sul Range di controllo va fatto un discorso a parte perché probabilmente è un aspetto in cui Parrot ha abbracciato un approccio razionale che però non ha riscontrato un grande successo commerciale.
Vi diciamo subito che noi abbiamo riscontrato, al di fuori delle acque territoriali, un range di controllo e di ritorno video pressoché identico e pari a circa 750/800 metri, in CE. Anche se il valore può sembrare basso se paragonato ai competitor, vi ricordiamo che in Italia ed in Europa tutta è vietato, ed a quanto pare lo sarà per sempre, fare allontanare il drone a tali distanze. Inoltre se parliamo di volo in VLOS non c’è nessuna possibilità di avere sotto controllo il drone già a 250 metri di distanza. Il collegamento quindi, all’interno delle distanze previste per legge, è solido ed affidabile. Anche in caso di perdita improvvisa del ponte radio il ritorno a casa è puntuale e preciso, inoltre alla riaccensione della radio il link viene ripristinato in pochissimi secondi. Lo scriviamo esplicitamente perché è un problema riportato da alcuni recensori su cui però non abbiamo nessun riscontro, probabilmente corretto quindi con successivi aggiornamenti firmware.

Parrot Anafi, selfie HDR scattato alla massima distanza consentita in area UE – Il Dronista

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