Parrot Anafi long term review

Firmware, Volo, Smartflight

Indice

Nonostante l’età del prodotto, e la relativà stabilità, continuano gli aggiornamenti firmware. Recentemente è uscita la 1.6.7, citando dal sito “ensuring our users stability and safety in all their flights”.

Radiocomando 1.6.3, Drone 1.6.7 - Il Dronista
Radiocomando 1.6.3, Drone 1.6.7 – Il Dronista

Precedentemente però segnaliamo che con la 1.6.4, uscita a gennaio, qualche utente si era lamentato di disconnessioni improvvise, un difetto fortunatamente da noi mai lamentato. Tutto il processo di aggiornamento si gestisce all’interno dell’app, sia per il telecomando che per il drone e le batterie, ed è facile e veloce.

Volo

Il drone spicca il volo esclusivamente in maniera autonoma, non c’è la classica manovra per armare i motori e decollare manualmente. Quindi si preme il tasto per decollare e il drone si solleva a circa 1,5 mt. Stupisce immediatamente la silenziosità, davvero incredibile. E non è solo per merito del peso piuma, perchè il Mavic Mini è molto più rumoroso nonostante sia il 25% più leggero e arrivato quasi due anni dopo. Un livello di rumore così basso avrebbe potuto far nascere discussioni sulla privacy, ma “fortunatamente” l’Anafi è rimasto un prodotto molto di nicchia. Parrot ha più volte dichiarato che il motivo di tale silenziosità è da ricercare nel particolare profilo delle eliche.

Parrot Anafi – Il Dronista

Le impostazioni di default sono estremamente conservative. Il drone si muove lentamente e con perfetta stabilità, sia all’esterno che all’interno (a patto di avere sufficiente luce per la VPU, altrimenti chiaramente si ha un leggerissimo drifting).
Attenzione però, perchè le cose cambiano rapidamente utilizzando l’app per aumentare la reattività: Il drone è leggero e i motori, per quanto siano piccolini, non fanno alcuno sforzo a dare al drone una reattività (e tempi di frenata) da racer, una tipologia di velivolo che richiede mani molto esperte.
Inoltre il drone ha le masse principali intelligentemente centrate lungo l’asse longitudinale, proprio come un’ape o un uccello. Questo comporta un momento d’inerzia estremamente basso e quindi grandissime caratteristiche di maneggevolezza e velocità.
Il peso limitato si nota in presenza di vento forte: il drone si muove parecchio e assume angoli di piega accentuati, ma il gimbal tiene tranquillamente l’immagine ferma. Nonostante i movimenti regge il vento molto bene.

Modalità Film, Sport, Cinematic, Racing - Il Dronista
Modalità Film, Sport, Cinematic, Racing – Il Dronista

Nessuna difficoltà o incertezza da segnalare, il volo, a patto di non esagerare come detto con gli slider dell’app, è stabile e sicuro, come ci hanno abituato i migliori competitor. Nessuna incertezza forzando con lo yaw, debolezza tipica dei droni d’oriente. è molto importante personalizzare e conoscere le quattro tab a disposizione dell’utente per personalizzare le modalità di volo, Film, Sport, Cinematic e Racing. Queste ultime due, in particolare, hanno l’orizzonte dinamico, cioè che segue l’inclinazione del drone, e sono divertenti per il pilota più smaliziato ma spiazzanti per quello poco esperto. Inoltre c’è la possibilità, di default in Cinematic e Racing, di attivare la curva inclinata, modalità in cui ad un intervento sullo yaw il drone effettuerà una virata completa (coinvolgendo anche il comando del roll).
Vogliamo riassumere dicendo che al di la della stabilità e morbidità assoluta del drone, adattissimo a fare riprese di ogni genere, si tratta anche il drone non-racing più divertente che abbiamo mai provato. Peccato per l’assenza dei sensori di rilevamento ostacoli, importanti per il return to home, ma c’è comunque la VPU per l’altezza dal suolo.
Il Gimbal è sempre stabile, a meno che non vogliate divertirvi con l’orizzonte dinamico.
Comoda ed immediata anche l’app, che in tutte le fasi di volo offre una panoramica completa della situazione e ogni possibilità di intervento.

Smart Flight

Questo è un aspetto su cui gli ingegneri francesi sono riusciti a fare la differenza, e probabilmente siamo di fronte a quanto di più evoluto possa offrire il mercato, in termini assoluti. L’applicazione è generalmente ben fatta, funzionale ed anche a suo modo è anche intuitiva.
In basso a sinistra è possibile commutare tra le diverse modalità di volo cui accennavamo prima, ma anche alle modalità Volo Manuale, Cameraman, Follow me, Smartdronies, FPV, Flight Plan, Touch and fly. Anche il Semplice Volo Manuale dispone di alcuni automatismi per il controllo della camera che consentono riprese eccellenti e fluide nonostante l’impiego di una sola persona: i Cineshoots. Generano degli short video con movimenti assolutamente fluidi, impossibili da eseguire a mano, ma lasciano comunque il controllo del velivolo al pilota. Sono i 360°, Reveal, Spiral ed Epic.
Tornando alle modalità di volo autonome, vale la pena approfondire almeno alcune delle modalità elencate in precedenza, perché, ci ripetiamo, in questo caso ci troviamo avanti a quanto di più avanzato il mercato offra. Cameraman è una interessante modalità in cui sarete liberi di muovere il drone come vorrete ma questo punterà costantemente ad un oggetto predeterminato. Può essere di grande aiuto per fornire risultati simili ai sistemi più professionali in cui due operatori si occupano rispettivamente di movimento ed inquadratura.
Il Follow me invece si occupa anche del movimento del drone: questo, mentre inquadra il soggetto scelto, ha la possibilità di inseguirlo, di essere bloccato in un punto e di eseguire un inseguimento dinamico, davvero ben fatto. All’interno di Smartdronies invece si nasconde una vera perla e peculiarità di questo drone: la modalità Dolly Zoom. Profittando di una risoluzione complessiva di 21 mpx, e non avendo limiti sul crop di utilizzo del sensore, il drone ha anche uno zoom (lossless in fatto di video) che utilizza in questo caso per performare in totale autonomia (anche in termini di controllo del velivolo) il celebre effetto cinematografico. Il risultato è di grande effetto, e bisogna pensare che ad oggi era appannaggio di costosissime apparecchiature cinematografiche.

Tra le funzioni segnaliamo la presenza di una modalità FPV, compatibile con una lunga serie di occhiali 3d. Provatela se ne avete modo perché è davvero coinvolgente.


il Flight Plan, come già era accaduto per i bebop 1 e 2 ma soprattutto per il Disco, è quanto di meglio possa offrire il mercato, by far. è possibile salvare e modificare in ogni momento una quantità indefinita di piani di volo, anche in assenza di collegamento con il drone o il telecomando. Per ciascuno di essi è possibile definire un numero arbitrario di POI, ciascuno con orientamento della camera, altezza, tipo di azioni da intraprendere e/o possibilità di atterrare. L’app poi calcolerà e mostrerà lungo ogni arco di percorrenza la prua del drone così da avere un’idea di cosa verrà effettivamente ripreso anche al di fuori del mero controllo sui punti di interesse, e chiaramente con la possibilità di intervenire. In una schermata dedicata poi si avranno tutte le info della pianificazione, tra cui, importantissimo, la durata stimata del volo e di ciascun singolo arco. è possibile intervenire e pianificare la registrazione di un video, lo scatto di foto con intervallometro, e la qualità delle stesse. l’inclinazione della camera, l’angolo, la possibilità di fare una rotazione a 360 gradi (sia per le foto che per i video), il tempo di percorrenza di ciascun arco, eventuali pause sul percorso… praticamente ogni aspetto della missione è controllabile. Le possibilità sono infinite. Non abbiamo elencato tutte le funzionalità, ad esempio la possibilità di precaricare le mappe, ma l’app è davvero ben fatta sotto tutti i punti di vista.

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