Prova DJI Mavic Mini

Drone e Radiocomando

Il Mavic Mini come detto si presenta al primo sguardo come una versione ridotta e meno slanciata del Mavic 2. Una volta valutato in prima persona però, ci si rende conto delle grandissime differenze in termini di scelta dei materiali e proprio di densità del prodotto. Per contenere il peso entro i 250 grammi il lavoro sui materiali è stato maniacale, tutte le plastiche sono leggerissime e sottilissime. Quello che è stato ceduto in robustezza è stato però opportunamente recuperato in flessibilità. Le plastiche infatti, per quanto non si possano definire robuste, non sono fragili ma grazie ad uno studio attento delle forme e delle deformazioni plastiche notevolmente flessibili. Il termine inoffensivo in questo caso non è affatto fuori luogo.

Mavic Mini, Mavic 2 Pro – Il Dronista

Il sistema di apertura è quello classico Mavic, con i bracci anteriori che si aprono verso l’esterno ed i posteriori verso il basso. Il Gimbal sembra robusto, lo yaw ha la doppia cerniera laterale (a là Mavic 2); dobbiamo segnalare però che in un paio di occasioni, in presenza di raffiche di vento in quota, ha perso l’orizzonte per qualche attimo, subito recuperato.
Il drone senza batteria è davvero leggerissimo, meno di 150 grammi, tanto da sembrare finto. La batteria, per la prima volta su un drone DJI, è una LI-ION da 2.400 mah e 7,2 V per 100 grammi di peso.

Mavic Mini – Si intravede la Micro SD – Il Dronista

Il Mavic Mini, sia pur nei limiti del peso, è un piccolo capolavoro dell’ingegneria moderna: la qualità del progetto e della realizzazione è eccellente, ciononostante è chiaro che per rientrare nei 249 grammi è stato necessario ricorrere a qualche compromesso. Non per questo però si ha la sensazione di avere un prodotto meno raffinato o comunque effimero. Il dimensionamento di ciascuna parte ben si accorda al progetto nella sua interezza, le giunture sono sempre curate e ben realizzate, gli accoppiamenti sono perfetti, bassissime le tolleranze; senz’altro la progettazione può definirsi armonica e robusta (in senso tecnico, generando quindi di un prodotto in grado di erogare stabilmente le prestazioni per cui è stato realizzato al variare dei fattori di condizionamento esterni), non fragile.

 MAvic 2 Pro, Parrot Anafi, Mavic Mini - Il Dronista
Mavic 2 Pro, Parrot Anafi, Mavic Mini – Il Dronista

La fotocamera è in 2,7k, scatta foto a 12mpx. I tempi di volo effettivi sono intorno ai 22 – 28 minuti, dipende molto dal vento. Comodissima la possibilità di caricare il drone direttamente con jack micro usb – meglio sarebbe stato poter caricare direttamente la batteria.

Mavic Mini – jack micro usb e SD card – Il Dronista

Radiocomando

Il Radiocomando sembra una copia economica della versione per i full size: realizzato in materiale plastico e non più metallico, resta il buon disegno, ma la qualità delle materie prime è assai inferiore. Grande assente anche il display OLED, non indispensabile ma comodo (del resto manca anche sul fratello maggiore Mavic Air 1 & 2).

Mavic 2 Pro & Mavic Mini – Radiocomando – Il Dronista

Va osservato però che in questa declinazione economica il controller conserva le sue dimensioni ultra compatte (il controller DJI è il più piccolo telecomando in assoluto tra i testati), le quali si sposano probabilmente meglio al Mavic Mini, che punta tutto su leggerezza e convenienza.
In questa versione i comandi sono ridotti all’osso, manca ad esempio il joystick multifunzione, e quello che manca andrà impartito tramite app. Non mancano comunque i tasti di scatto foto, registrazione video, inclinazione fotocamera e return-to-home. Rimane possibile svitare gli stick ed inserirli al di sotto del supporto telefonico, per rendere la radio ancora più compatta e maneggevole.

Mavic Mini – Radiocomando – Il Dronista

Il radiocomando si carica tramite porta micro usb, come il drone, ed ha un range ben oltre il VLOS consentito (circa 1 ordine di grandezza maggiore, già a 150 metri il Mavic Mini è praticamente invisibile). Al posto del display 4 led ci informano circa lo stato di carica della batteria: basic, ma funzionale. Tra l’altro l’autonomia della radio copre tranquillamente i tempi di volo delle tre batterie comprese nel fly-more-combo.
Nell’utilizzo della radio non abbiamo mai rilevato criticità o disconnessioni, all’interno del perimetro di funzionamento i collegamenti di controllo e video sono affidabili. Quando si tentano di sforare i limiti entrambi i feed (video e controllo) cadono praticamente contemporaneamente, ma dopo pochi secondi grazie al return-to-home automatico si tornerà al comando del piccolo 250g.

Aggiungi un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *